« Nessun segreto, grande San Donà » Così nel maggio 1994 Ezio Glerean commentava la vittoria del San Donà nel campionato Nazionale Dilettanti 1993-94. Un risultato storico che catapultò il San Donà nel calcio professionistico di Serie C2 dove seppe farsi valere per numerosi anni.
Ezio Glerean, la carriera da calciatore
Ezio Glerean, classe 1956, era giunto in riva al Piave nell’estate precedente. Da calciatore dopo le giovanili al Genoa nel 1975 inizia la sua carriera allo Jesolo, tre annate in Promozione l’ultima delle quali conclusa con la vittoria del campionato e l’accesso alla serie D. Stagioni importanti dove tra l’altro ebbe modo di conoscere Guglielmo Casarotto che anni dopo ritroverà a San Donà come Direttore Sportivo. Nelle vecchie carte del San Donà del periodo jesolano ho potuto pure trovare dei giudizi positivi da parte degli osservatori sandonatesi sul giocatore, interessamento che non si concretizzo dato che Glerean venne poi ceduto in serie C al Brindisi. Nel 1979 il trasferimento al Taranto con il debutto in serie B. Nell’annata seguente è tra gli artefici della promozione di serie B della Cavese, Glerean però è richiamato al Taranto retrocesso nel frattempo in C1. Stessa categoria nella quale gioca in seguito per due stagioni a Trento, nella seconda i gialloblu vengono retrocessi in serie C2, ma il riscatto arriva nella stagione seguente quando vincendo lo spareggio con l’Ospitaletto tornano in Serie C1. E’ il 1986 quando Glerean gioca con l’ambizioso Bassano Virtus nel campionato Interregionale, dopo un appassionante testa a testa con il Chievo le due squadre si affrontano nello spareggio promozione a Brescia dove il Bassano prevale solo ai rigori. Sarà però una vittoria vana in quanto i vicentini vengono puntiti con la perdita della promozione in serie C2 per illecito. Complice anche qualche acciacco fisico Glerean smette di giocare ed inizia la carriera di allenatore.
Ezio Glerean, la carriera da allenatore (1988-1993)
A due passi da casa la sua carriera comincia a Marostica dove dalla seconda categoria porta la squadra sin in Promozione. Quindi il salto in Interregionale a Caerano nel 1990, un’annata particolarmente complicata viste le sei retrocessioni causa ristrutturazione dei campionati. Sia il San Donà che il Caerano faticano a centrare la salvezza, i biancocelesti nei due confronti diretti rimediano tra l’altro due sconfitte. Nel successivo biennio Glerean porta il suo gioco di chiara ispirazione olandese a Bassano, ancora Interregionale per lui con buoni risultati che però non migliorano la classifica degli ambiziosi giallorossi. Così nell’estate 1993 grazie ai buoni uffici del Ds Casarotto e corroborato dall’ambizione del presidente Orfeo Granzotto, il 3-3-4 di Glerean sbarca in riva al Piave, e fu subito passione vera. Una squadra biancoceleste già buona fu ulteriormente rinforzata e dopo una lotta appassionante con Valdagno, Bassano e in parte Treviso, il San Donà centra una storica promozione in Serie C2, categoria nella quale il gioco di Ezio Glerean libero dall’obbligo degli under saprà esprimersi al meglio. Negli anni a venire sia a San Donà ma ancor più a Cittadella il tecnico troverà la sua consacrazione definitiva.
L’intervista a Ezio Glerean del maggio 1994 su La Nuova Venezia
Glerean: « Nessun segreto, grande San Donà »
di Corrado Morsego
SAN DONA’ DI PIAVE. La vittoria del gruppo. Il San Donà approda in serie C2 dopo 42 anni e lo fa anche per merito di un allenatore giovane con una mentalità vincente. Ezio Glerean è riuscito a trasmettere ai suoi giocatori il suo credo calcistico: una zona con solo tre uomini in difesa (con il centrale Zanon che in pratica fa il libero), con due punte sulle fasce che si sono sacrificate anche a difendere e un centrocampo votato a rompere il gioco avversario e a proporsi subito all’offensiva. Un avvio un pò incerto in campionato (due sconfitte nelle prime nove partite), poi l’inizio di un autentico idillio. Squadra imbattuta per 25 giornate (fino al termine del torneo), 53 punti in classifica, secondo attacco (52 reti) e miglior difesa (18 reti al passivo). E il portiere Cecconi che in un paio di occasioni ha superato i 500 minuti di imbattibilità.
« E’ un risultato che all’inizio del torneo non era previsto », attacca Glerean, « c’era l’ambizione di confrontarsi con gli altri e di disputare un campionato da protagonisti, poi durante il cammino le cose cono cambiate. Sono riuscito a far entrare nella testa dei miei ragazzi una mentalità vincente, come dimostrano le nostre vittorie ottenute fuori casa. Se dovessi fare delle differenze con il Bassano dello scorso anno direi che quella era una squadra più spettacolare, mentre il San Donà ha saputo essere più concreto nei momenti topici della stagione. La promozione non è solo una soddisfazione per il sottoscritto, ma anche per la società e gli sportivi sandonatesi ».
Quali i segreti di questa esaltante vittoria? « Prima di tutto la società, l’ambiente sereno, l’entusiasmo del presidente Granzotto che a volte è stato trainante. La professionalità di Casarotto e di tutto il club che ha dimostrato di essere organizzato e di puntare molto sui giovani. E poi questo gruppo eccezionale di ragazzi. Il successo è stato costruito prima di tutto nello spogliatoio e nella capacità dei miei giocatori di sapersi sacrificare. L’organizzazione del gioco è stata fondamentale, anche quando ci mancavano pedine importanti, e questo ci ha permesso di subire pochi gol. Tutti avevano voglia di imparare, un fattore determinante ».
Quale è stato il momento decisivo della stagione? « La vittoria a Valdagno, che ci ha permesso di arrivare ad un solo punto dai vicentini, che la domenica successiva abbiamo raggiunto in vetta alla classifica. E’ stata la tappa fondamentale che ha fatto credere nella nostra forza ».
La crisi e il ritorno di Giulio Giacomin. « Abbiamo sofferto gli infortuni e le squalifiche, ma la squadra non ha mai perso, infilando una serie di pareggi. Il recupero di Giacomin per il nostro gioco è stato determinante, in quanto la sua assenza per tre mesi ha creato difficoltà anche al nostro bomber Meacci, che ha ricevuto meno assist ».
Se dovesse elogiare qualcuno in particolare? « Tutti, in quanto non mi piace parlare dei singoli. Vorrei spendere due parole per Bonafin, Buscato, Seno e Priviero, che hanno giocato meno degli altri, ma che sono stati ugualmente importanti. E poi anche Giacometti, un ragazzo che alla fine è stato decisivo ».
C’è un aneddoto da ricordare in questa stagione? « Quando stavo frequentando il corso a Coverciano, il presidente è venuto in spogliatoio e ha detto: “Alla prima partita che perdete caccio l’allenatore”. Scherzava, fatto sta che la squadra non è stata più sconfitta. E proprio per questo vorrei sottolineare l’importanza degli altri collaboratori, Luigi Seno, Lacara e Redigolo, abbiamo vinto tutti assieme ».
Tifosi e stadio. « Ci sono stati vicini, almeno un gruppo numeroso, anche in trasferta. Le critiche le abbiamo accettate e ora tutti noi vorremo restare allo Zanutto. E’ uno stadio ideale, si può sistemare per disputare un dignitoso campionato di serie C2 ».
Il futuro di Glerean si chiama ancora San Donà. « Certo, lo avevamo deciso da tempo. La squadra verrà rinforzata con un uomo per reparto, questo gruppo merita di essere riconfermato. Ma intanto pensiamo allo “scudetto” dei dilettanti. Domenica c’è la Vis Pesaro e vogliamo continuare a vincere ».
Nelle finali il San Donà superò il primo turno sconfiggendo in casa la Vis Pesaro per 2-1, andando poi a pareggiare 2-2 in trasferta. Nelle semifinali affrontò la Pro Vercelli pareggiando 0-0 in terra piemontese, il pareggio per 1-1 nella gara interna non permise ai biancocelesti l’accesso alla finale. Pur tuttavia chiusero imbattuti queste finali nazionali, lo «scudetto» fu vinto dalla Pro Vercelli che ebbe la meglio sul Giulianova. Squadre di nome in quell’annata salirono in serie C2, e per il San Donà fu solo un antipasto per quel che sarà la sua avventura tra i professionisti lunga sette annate.
I Protagonisti del calcio sandonatese: 1. Francesco Canella “Dall’Oratorio al tetto del mondo”; 2. Arturo Silvestri con lo scudetto sul petto nella stagione 1951-52; 3. Guerin Sportivo | Adriano Meacci: «Scusate il ritardo »; 4. Glerean: « Nessun segreto, grande San Donà »; 5. Guerrino Striuli « Il gatto nero »; 6. Elvio Salvori, un sandonatese a Roma; 7. « Bomba » Cornaviera, una vita per il San Donà; 8. Silvano Tommasella, il miglior terzino biancoceleste; 9. « Nanni » Perissinotto, il bomber che stregò la Capitale; 10. Antonio Guerrato, quell’ala destra che non sbagliava una punizione; 11. Orfeo Granzotto: « Così è nato il Sandonà dei sogni »; 12. Bruno Visentin, il « Colombo » che volò in serie A; 13. Angelo Cereser, i suoi inizi sandonatesi visti da Torino; 14. Enzo Ferrari, quel sandonatese famoso prima di esserlo