Tipografia G.B. Bianchi, San Donà di Piave

« Giovanni Battista Bianchi, tipografo ». Recitava così l’intestazione di una fattura del 1888 di una ditta di San Donà di Piave, ma forse sarebbe più appropriato dire di Oderzo che a San Donà ha sempre avuto un suo negozio di cancelleria e legatoria annessa alla propria attività tipografica, con un occhio di riguardo a tutti gli articoli dedicati alla scuola. Un’attività molto importante in una San Donà che all’epoca era in continua espansione. Narra Monsignor Chimenton che questa ditta iniziò la sua attività addirittura negli anni trenta del secolo ottocento.

Il manifesto della Fiera del Rosario del 1879, stampato ad Oderzo dalla Ditta Giovanni Battista Bianchi (1)
La stampa dei manifesti delle Fiere di San Donà

La dicitura della tipografia Giovanni Battista Bianchi la si può ben notare in molte stampe d’epoca che sono giunte a noi  come possono essere i manifesti della Fiera del Rosario che annualmente si teneva a San Donà di Piave  nel primo lunedì di ottobre o quelli della Fiera Equina che si teneva nel terzo lunedì di maggio, manifesti tutti ottimamente conservati nel «Museo della Bonifica» di San Donà di Piave. I manifesti venivano inizialmente stampati nella tipografia di Oderzo mentre successivamente furono stampati anche in quella di San Donà. L’attività tipografica si rivolgeva alla cittadinanza ma aveva anche nell’amministrazione comunale un interlocutore importante tanto che la tipografia Bianchi stampava i vari registri comunali oltre a numerose altre pubblicazioni come il “Regolamento d’interna amministrazione del comune di San Donà di Piave”, un volumetto di cinquanta pagine edito nel 1879.

La prima pagina del Registro degli atti di nascita del Comune di San Donà di Piave del 1892
Le cartoline

Alla pari di molte altre pubblicazioni non potevano mancare tra gli articoli editi dalla Tipografia Giovanni Battista Bianchi alcune cartoline di inizio novecento dedicate a San Donà e dintorni. Tutte particolarmente belle che s’inserivano sulla scia delle cartoline di San Donà edite dal trevigiano Umberto Fini con le caratteristiche scritte rosse e delle immagini dove accanto agli edifici oggetto della cartolina vi erano delle persone in posa a dar testimonianza del periodo.

Cartolina viaggiata di inizio secolo di San Donà di Piave con la Palazzina Antonio Trentin
Cartolai, Librai e Tipografi a San Donà di Piave
Il manifesto della Fiera Equina del 1897 stampato a San Donà dalla ditta Giovanni Battista Bianchi (2)

La tipografia di Giovanni Battista Bianchi arrivò negli anni trenta dell’ottocento a San Donà di Piave, fu tra i precursori tra i mestieri legati alla carta in città, poi altri vi si affiancarono come si può desumere dagli Annuari d’Italia dove venivano elencate le varie attività commerciali presenti nelle città. La stessa Tipografia Bianchi in seguito pur mantenendo la stessa denominazione fu gestita dalla famiglia opitergina dei Maschietto. In particolare l’attività a San Donà di Piave venne curata da Alessandro Maschietto qui trasferito e abitante in via Maggiore, lo stesso morì nel 1898 all’età di cinquant’anni. Gli eredi ne proseguirono l’attività e nonostante il terribile periodo legato alla prima guerra mondiale nel quale tutto venne distrutto, la famiglia Maschietto come anche la denominazione Tipografia G.B. Bianchi la ritroviamo negli anni a seguire. Viene infatti citata nel 1928 nel libro di Monsignor Chimenton e la ritroviamo anche nell’Annuario del 1935, ovvero cento anni dopo il periodo nel quale Monsignor Chimenton ne data l’inizio dell’attività a San Donà di Piave.

Dagli Annuari d’Italia anni 1889, 1892, 1896, 1899, 1900, 1915, 1935

Nel 1889 – Cartolai e Librai: Bianchi Giovanni Battista, Trentin Giuseppe; Tipografi: Bianchi Giovanni Battista. A Oderzo: Librai e Tipografi: Bianchi Giovanni Battista

Nel 1892 – Cartolai: Bianchi Giovanni Battista, Rossi Luigi, Trentin Giuseppe; Librai: Bianchi Giovanni Battista, Trentin Giuseppe; Tipografi: Bianchi Giovanni Battista. A Oderzo: Legatori: Maschietto Eugenio; Librai e Tipografi: Bianchi Giovanni Battista.

Nel 1896 – Cartolai: Cogo Vincenzo, Rossi Luigi; Librai: Maschietto Alessandro; Tipografi: Maschietto Alessandro. A Oderzo: Legatori: Maschietto Eugenio; Librai e Tipografi; Bianchi Giovanni Battista.

Nel 1899 – Cartolai, Librai e Tipografi: Eredi Maschietto Alessandro. A Oderzo: Legatori, Librai e Tipografi: Ditta Giovanni Battista Bianchi di Fratelli Maschietto.

Nel 1900 – Cartolai: Eredi Maschietto Alessandro, Rossi Luigi; Librai: Eredi Maschietto Alessandro; Tipografi: Fratelli Maschietto, Fregonese Angelo e C..

Nel 1915 – Cartolai: Ditta Giovanni Battista Bianchi, Fregonese Angelo, Baratella e Cesarin; Librai: Ditta Giovanni Battista Bianchi; Tipo-Litografie: Fregonese Angelo e C.; Tipografi: Ditta Giovanni Battista Bianchi, Baratella e Cesarin.

Nel 1935 – Cartolai: Ditta G.B. Bianchi di Maschietto Pietro, Da Villa Evaristo; Legatori Libri: Fregonese Angelo; Tipografi: Ditta G.B. Bianchi di Maschietto Pietro, Ditta Spes di Da Villa Evaristo. A Oderzo: Legatori e Tipografi: ditta Bianchi G.B. di Maschietto E. (fratelli)

Il libro sulla storia di San Donà di Piave
Il libro del Nobile Cavaliere Teodegisillo Plateo nella sua ultima edizione del 1969

Un legame stretto quello di San Donà di Piave con la tipografia Bianchi tanto che ad essa si rivolse il segretario comunale, il Cavaliere Teodegisillo Plateo, quando finalmente le sue ricerche storiche vennero trasposte nel libro « Il territorio di S. Donà nell’agro d’Eraclea ». Il libro fu pubblicato nel 1907 qualche anno prima della morte dello stesso autore ottenendo un grande successo tanto da venir poi pubblicato in epoche successive.

Tratto da “S. Donà e le sue succursali di Chiesanuova e Passarella” di Monsignor Costante Chimenton (1928, p. 787)

L’arte tipografica ha una gloriosa tradizione in San Donà di Piave. La tipografia Bianchi conta circa cento anni di vita ; si sistemò in San Donà sul rinascere di quella terra, net terzo decennio del secolo XIX ; distrutta dalla guerra, riprese la sua vita in una sede più onorifica, in Via Nazionale. Ne sono proprietari, e ne gestiscono il funzionamento, i fratelli Maschietto.

La tipografia Spes sorse nel dopoguerra. Iniziò il suo lavoro nel 1920, in casa Gnes, in Viale Margherita. Nel 1926 si trasportò in un locale più ampio, più adatto, in Via Giannino Ancillotto, presso il nuovo Teatro Verdi. La tipografia è fornita di macchinari moderni e di mezzi tecnici per l’esecuzione di qualunque lavoro tipografico. Alla tipografia è annessa una legatoria. Ne è proprietario Evaristo Da Villa ; la direzione tecnica è affidata al signor Guido Zottino.

Tipografia S.P.E.S. (Foto Battistella)

Note immagini: (1) Manifesto della Fiera del 1879 (Museo della Bonifica, immagine tratta da «Il disegno della città tra utopia e realizzazione», D. Casagrande e G. Carletto, 2002). (2) Manifesto della Fiera Equina del 1897 (Museo della Bonifica, immagine tratta da «Il disegno della città tra utopia e realizzazione», D. Casagrande e G. Carletto, 2002)