
Il 1929 fu un anno particolare e ancor oggi è ricordato come uno degli inverni più freddi di sempre. Ghiacciò la laguna a Venezia, e ghiacciò pure il Piave a San Donà tanto che vi sono immagini che raccontano di attraversate a piedi da una sponda all’altra. Alla fine di quel particolare anno, nella domenica dell’Immacolata, l’8 dicembre, nonostante un tempo inclemente, alla presenza di S.E. il Prefetto Bianchetti venne inaugurato un palo antenna in Piazza Indipendenza, poi fu la volta del campo sportivo del Littorio, successivamente intitolato nel secondo dopoguerra a Verino Zanutto. Lo stesso stadio dove ancor oggi, novantacinque anni dopo, si disputano le gare della squadra cittadina. Il racconto di quella giornata lo ricaviamo dalle pagine della “Gazzetta di Venezia” grazie ad un articolo del 10 dicembre.

Il prefetto inaugura a S. Donà l’antenna e il campo sportivo
« Come era stato precedentemente preannunciato, domenica ebbe luogo l’inaugurazione del palo antenna che distrutto durante la guerra è stato ricostruito in questa Piazza Indipendenza.
Alle ore 13.30 malgrado la pioggia che veniva a dirotto sotto i portici trovansi schierata la centuria della Milizia Volontaria S.N., le Avanguardie, i Balilla, i bambini dell’Orfanotrofio e dell’Asilo infantile, le società sportive dei Comuni del Mandamento, nonché una moltitudine di cittadini.

Alle ore 14 uno squillo di tromba dà l’attenti segnando l’arrivo di S.E. il Prefetto accompagnato dal capo di gabinetto Conte Quarelli di Lesegno, nonché dal Segretario Federale, ricevuti all’ingresso del Municipio dal Podestà comm. Costante Bortolotto , dal Segretario politico comm. De Faveri, dai vice Podestà sigg. Bastianetto, Fornasari e dott. Luigi De Faveri.
Fra gli intervenuti notammo: il Giudice cav. Pitari, il Rev. Mos. Saretta, l’avv. Brass dell’Ente Sportivo di Venezia ed in rappresentanza del Podestà di Venezia, il col. Brogliato dell’O.N.B., il capitano dei RR. CC. Boselli, il cav. Costanzo in rappresentanza del R, Provveditore, il cav. Cà Zorzi in rappresentanza dell’Amm. Provinciale, il comm. Giuseppe Bortolotto Presidente dei Consorzi di Bonifica, il dott. Bob direttore della Cassa di Risparmio, il cav. Stiffoni direttore della Banca Mutua Popolare, il capitano della Milizia dott. G. Pavoni con i tenenti Ciriello e Davanzo, i Segretari politici ed i Podestà dei Comuni di Musile, Ceggia, Noventa, S. Michele al Quarto, Grisolera, Meolo, Fossalta, il sig. Trentin Presidente della Congregazione di Carità, il maresciallo Cao della RR. GG. FF. e Scoccia dei RR. CC., il sig. Arduino Pedrenzon per la Federazione Italiana di Atletica e molti altri di cui ci sfugge il nome. »
Il discorso di Monsignor Saretta
« Dopo il ricevimento in Municipio il Rev. Mons. Arciprete alla presenza delle Autorità suddette benedice l’antenna ed il vessillo tricolore dopo di che inizia il suo discorso portando il saluto di riconoscenza verso l’Augusto Sovrano e verso il Capo del Governo a nome della Religione che rappresenta a mezzo del suo Ministero, che il Duce ha voluto ridonare nelle scuole.
Rievoca con belle parole i sacrifici compiuti dalle popolazioni invase durante la loro invasione e dichiara di essere lieto di vedere oggi tornare a sventolare il vessillo italiano da quell’antenna che era stata abbattuta dai soldati austriaci. Chiude il suo dire inneggiando a S.M. il Re ed al Duce. »
Il discorso di S.E. il Prefetto

« A Mons. Saretta segue S.E. il R. Prefetto il quale ringrazia il Podestà dell’invito rivoltogli, ringrazia il popolo per le accoglienze che ha voluto fare nella persona del rappresentante del Governo. Loda l’opera che è stata svolta in silenzio dal popolo di San Donà ed afferma che pochi paesi come San Donà possono dare esempio specifico di abnegazione e ciò lo desume anche dai trecentotrenta soldati che si immolarono per la grandezza della Patria dei quali diciannove sono stati insigniti di medaglie al valore e di questi uno cono la medaglia d’oro, l’asso dell’aviazione Giannino Ancillotto alla cui memoria manda il suo saluto. Si compiace dell’opera dell’attività spiegata dall’Amministrazione comunale, dell’accordo di questa con le autorità politiche, della continua fattività della popolazione sandonatese e dello sviluppo agricolo della zona dalla quale è partita la iniziativa della bonifica integrale approvata dal Governo Nazionale. Concluse incitando a lavorare sempre con fede fascista per la grandezza, la bellezza e la potenza della nostra Patria. Fragorosi applausi coronano la fine del nobile discordo del Capo della Provincia. »
Il discorso del Podestà comm. Costante Bortolotto
« Il comm. Bortolotto ringrazia S.E. il Prefetto e il Segretario Federale per essere intervenuti alla cerimonia, ringrazia altresì il Podestà di Venezia per il dono dell’antenna e del leoncino e si trattiene a parlare sulla collaborazione data dalla popolazione di San Donà per la rinascita della città, quantunque i Governi passati abbiano dato pochi aiuti, aiuti che sono oggi invece intensificati dal Governo Nazionale. »
Al campo sportivo

« Formatosi il corteo con in testa la banda cittadina tutte le Autorità e le associazioni sotto una pioggia dirotta si recano al campo sportivo dove parlano il Segretario politico comm. De Faveri ed il Segretario federale avv. Suppiej illustrando l’importanza dell’opera e lo scopo di essa, dove la nuova gioventù italiana deve addestrarsi per essere forte e sana.
Alla fine dei discorsi il segretario politico comm. De Faveri taglia il simbolico tricolore ed il corteo con le autorità entra nel campo dove alla presenza delle stesse ha inizio la disputa di una gara di calcio fra U.S. di San Donà e quella di Portogruaro. »
Nelle pagine sportive della Gazzetta del 9 dicembre 1929: « Ieri nel nuovo campo del Littorio, inaugurato con l’intervento di S.E. il R. Prefetto, al Segretario Federale, l’avv. Bras, al Col. Brogliato, le Autorità cittadine e malgrado la poggia che cadeva incessante si è svolta la preannunziata gara di calcio tra l0unione sportiva di Portogruaro e quella di San Donà che ha visto la vittoria dei portogruaresi con 4 a 2. »
Le altre visite di quel giorno di S.E. il Prefetto

« Poscia le Autorità si recano a visitare l’Orfanotrofio dove sono sirevute dal Presidente Mons. Saretta, dalla Contessa Ancillotto, da Donna Maria Fabris Bortolotto, dalla signora Brogliato. Dopo una visita fatta ai locali un coro di orfani canta un inno patriottico; indi le autorità si avviano a visitare la Casa di Ricovero, il Palazzo dei Consorzi dove sono ricevuti dal Presidente comm. Giuseppe Bortolotto col Segretario signor Nardini.
Dopo la visita al Palazzo dei Consorzi S.E. seguito sempre dalle Autorità cittadine si reca a visitare il Museo di Guerra. Prima di partire viene offerto a S.E. un rinfresco nel Circolo di Società. La cerimonia e la visita che ha destato vivo interesse a S.E. il Prefetto ha termine alle ore 18 circa. »
Il ringraziamento di S.E. il Prefetto Bianchetti
Nei giorni successivi il Prefetto manifestò la propria soddisfazione per la giornata trascorsa a San Donà di Piave: « S.E. il R. Prefetto di Venezia ha fatto pervenire al Sig. Podestà il seguente telegramma: “ Comm. Dott. Costante Bortolotto Podestà di San Donà di Piave: Ringrazio V.S. Autorità e i cittadini tutti per cortesi accoglienze fattemi in occasioni mia prima visita a codesto Comune e rinnovo compiacimento per opere rinascita che dimostrano tenace energia codesta popolazione cui rivolgo fervido augurio di sempre maggiori meritate fortune – f.o Bianchetti “
All’inaugurazione del Campo sportivo il simbolico tricolore dopo i discorsi del Segretario federale e del Segretario politico venne tagliato dalla gentile madrina del campo signorina Mariuccia De Faveri dei comm. Giuseppe. »

Per approfondimenti: 1. Archivio “Gazzetta di Venezia“; 2. “Storia dello Sport sandonatese” di Gianni Colosetti (Mazzanti Editori, 2008); 3. “A.C. San Donà: 90 anni di Calcio Biancoceleste” di Giovanni Monforte e Stefano Pasqualato (Geo Edizioni, 2012); 4. “Il basket a San Donà e dintorni” diGiambattista Ferrari (Mazzanti Libri, 2022).